E da un pò di tempo che volevo scrivere su questo strano fatto.
Diversi comuni, cercando di far quadrare il proprio bilancio, cioè da qualche anno hanno iniziato a richiedere soldi, essenzialmente tasse, ai proprietari di case e fabbricati vari nelle campagne.
E la richiesta non si ferma esclusivamente all'Imu sui fabbricati, che di fatto ormai non vengono più abitati, ma sono un residuo del passato, e fanno anche parte del paesaggio rurale.
Il sfuggire all'Imu, infatti , moltissime case, moltissime masserie tipiche del nostro paesaggio siciliano vengono abbattute a colpi di escavatori, oppure ne viene distrutto il tetto, al fine di renderle collabenti e non pagare più l'Imu.
Oltre a questo scempio che deriva da una politica fiscale cieca, i comuni si accaniscono sugli agricoltori richiedendo addirittura la Tari su questi immobili, con cifre che potrebbero essere definite "da rapina".
Ma la Tari che viene richiesta ai comuni, mi chiedo e chiedo a chi legge quanto sto scrivendo, deriva da un servizio reso dal comune stesso? Ovvero il comune provvede, in quelle case di campagna per cui richiede il pagamento, ad effettuare il servizio di recupero della raccolta differenziata o indifferenziata che sia? La risposta è NO!
E i comuni sanno che le aziende agricole ormai da oltre un ventennio sono provviste di appositi contratti di smaltimento dei rifiuti speciali, così come prevede la normativa, e che altra tipologia di rifiuti non ne produce?E allora, questa richiesta del pagamento della Tari, peraltro iscritta pure a ruolo, non è ingiusta?
E richiamando diverse sentenze della Corte di Cassazione qual'è il beneficio che scaturisce dal pagamento di questa tassa? La risposta è semplice: NESSUNO.
Evidentemente ciò che fanno i comuni è solo in funzione di fare cassa e di far quadrare i propri bilanci, ma tutto ciò è molto triste oltre che dannoso economicamente.